Pubblicato il 07/02/2018
Ogni anno l'agenzia creativa, We Are Social, e la piattaforma di social media management, Hootsuite, pubblicano il report Global Digital, un'indagine che gli addetti ai lavori aspettano con grande trepidazione, poiché svela i principali trend riguardanti lo scenario digital, social e mobile in Italia e nel mondo.
È grazie a questi dati, in cui si comprendono le modalità di utilizzo di certi strumenti rispetto ad altri o la loro penetrazione nella popolazione, che è possibili pianificare efficaci strategie di marketing e di distribuzione del contenuto, affinché il messaggio giusto arrivi alla persona giusta nel momento più adatto.
Global Digital 2018
È di circa una settimana fa l'uscita del Digital in 2018. Tra le evidenze più importanti quella che riguarda la diffusione di Internet nel mondo con 4 miliardi di utenti connessi (praticamente più della metà della popolazione mondiale), un tasso di penetrazione del 53% e 250 milioni di persone che solo nel 2017 si sono connesse per la prima volta.
Il continente africano fa registrare, in tal senso, una crescita esponenziale dovuta in gran parte alla straordinaria evoluzione dell'industria del mobile con la diffusione di device e tariffe molto più accessibili che in passato. Gli utenti mobile nel mondo raggiungono i 5 miliardi con un tasso di penetrazione del 68%. Non sorprende dunque che mentre il traffico da laptop e desktop sia sceso del -3%, quello da mobile sia cresciuto del +4% rispetto all'anno precedente.
E se aumentano gli utenti di Internet, aumentano anche gli iscritti alle principali piattaforme di social media, del 17% rispetto al rapporto precedente per l'esattezza. Parliamo di più di 3 miliardi di utenti con una penetrazione del 42%. Ma il dato davvero significativo è la percentuale di persone che utilizzano Facebook, Twitter, Linkedin da mobile, 2,9 miliardi ovvero 9 utenti su 10.
Primeggia Menlo Park
L'impero di Mark Zuckerberg è inarrestabile, cresce Facebook, ma crescono soprattutto Instagram e Messenger, quest'ultimo con un tasso del 30%, quasi il doppio rispetto alla grande F.
Mentre, come annunciato da più parti, a seguito del nuovo algoritmo che determina e organizza la distribuzione dei contenuti sulla nostra newsfeed, la copertura organica dei post, quindi il numero di persone gratuitamente raggiunte da un contenuto, così come il coinvolgimento degli utenti è calato del 10%.
Dato interessante per i marketers di tutto il mondo è l'uso sempre più crescente, non solo tra i millennials ma anche tra gli adulti over 50, dei social come canali in cui ricercare informazioni su prodotti, servizi e brand.
Crescita digitale annuale in sintesi
Per avere un quadro sintetico della situazione ecco le percentuali di crescita e il dato netto rispetto a gennaio 2017:
- Utenti di Internet: +7%, +248 milioni
- Utenti attivi sui Social Media: +13%, +362 milioni
- Utenti mobile: +4%, +218 milioni
- Utenti attivi sui social media da mobile: +14%, +360 milioni
La situazione in Italia
Lo scorso anno le persone che si sono connesse a Internet per la prima volte erano 4 milioni (10% in più rispetto al 2016), crescita consequenziale anche per gli utenti dei social con 3 milioni di utenti in più. La penetrazione di Internet in una popolazione che, lo ricordiamo, è di 59,33 milioni di persone, è del 73%.
Ci sono 49,19 milioni di utenti mobile, 34 milioni di utenti attivi social di cui 30 milioni si connettono da telefono. Siamo connessi per 6 ore al giorno, di cui due passate su una piattaforma social, “più di quanto passiamo davanti alla tv”.
E a proposito di social network, gli italiani preferiscono Facebook e Youtube, mentre snobbano Instagram – nella classifica delle nazioni che usano di più il social visual l'Italia non compare neanche tra i primi dieci paesi.
Suggerimenti per le aziende e i brand
Il Digital in 2018 non riporta solo numeri o percentuali, ma prova a tracciare e suggerire alle aziende nuove modalità di comportamento per riuscire ad intercettare gli utenti che ogni giorno, per quasi 6 ore al giorno, sono connessi. Ecco alcune:
- Iniziare a pensare a ciò che la gente vuole o di cui ha bisogno, invece che a ciò che la tecnologia può fare;
- Invece di “vendere cose” è importante costruire stima reciproca con il proprio target;
- Facilitare il processo di acquisto online ovunque si trovino gli utenti;
- Sfruttare gli strumenti digitali per alimentare la conversazione, anche dopo aver raggiunto l'obiettivo di vendita.
Trend del 2018
Tra le tendenze digital del futuro molto prossimo ne citiamo alcune:
- Dieci anni fa tutto era più semplice, grazie alle metriche di vanità come il numero di like e follower, adesso gli indicatori del successo sono metriche differenti, più complesse e precise, aspettiamo dunque un'evoluzione del ROI (Return On Investment);
- La mancanza di fiducia verso le istituzioni o i brand spingerà ancora di più gli utenti verso sfere di influenza più piccole, vere community in grado di coinvolgere significativamente gli utenti;
- Lo sviluppo di nuovi sistemi di Intelligenza Artificiale spingerà le aziende ad utilizzare sempre di più strumenti come i chatbot e gli altri AI-generated content. Tocca vedere se l'interazione con le macchine piacerà agli umani;
- Il valore effettivo dei dati social è stato troppo a lungo sottovalutato dalle aziende, è questo il tempo per organizzare risorse e strumenti utili a trasformare i dati grezzi in metriche strategiche sul comportamento degli utenti alla base di ogni efficace campagna di advertising online;
- Esplosione entro il 2021 del social commerce;
- I consumatori diventeranno i principali contributors dei brand, il loro grado di coinvolgimento, la loro azione effettiva sulla reputazione, il loro intervento attraverso recensioni, opinioni, contest sarà il vero punto di forza di un'azienda rispetto ad un'altra.
Leggere il report è utile non solo per chi lavora nel marketing, ma anche per chi vuole conoscere le tendenze dei prossimi anni o per chi è curioso di sapere come sono cambiate le nostra abitudini social in poco meno di un anno. Alcuni dati sono davvero sorprendenti e ci raccontano un mondo in rapidissimo cambiamento, una rivoluzione non tanto tecnologica ed economica, quanto sociale, culturale, potremmo dire antropologica.
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